PERCHé IL GATTO SOFFIA? TUTTE LE SPIEGAZIONI

In questo articolo capiremo perché il gatto soffia e come interpretare questo suono emesso non di rado dal nostro amico a 4 zampe. Ecco i significati principali.

Il gatto soffia in segno di rabbia o fastidio

In linea generale, il gatto soffia in segno di rabbia o fastidio, talvolta con emissione di saliva come in uno sputo.

Tuttavia, interpretare ciò che sta cercando di comunicarci potrebbe non essere così scontato. Ecco tutti i casi in cui il nostro amico produce questa vocalizzazione:

  • Nella situazione più comune un gatto soffia per darci un avvertimento: per esempio, una mamma gatta può farlo per difendere i suoi cuccioli dagli intrusi, così come due gatti potrebbero soffiare l’uno contro l’altro per dirsi “stai lontano da me!“. In tal caso, il sibilo serve a non far degenerare la lite in un vero e proprio combattimento.
  • Ancora, un gatto potrebbe soffiare ad uno sconosciuto per diffidenza e magari anche perché i suoi vestiti o le sue mani sono impregnati dell’odore di altri animali. In questi casi, il soffio del gatto è un comportamento atto ad “aumentare la distanza”, senza arrivare all’aggressione.
  • Talvolta, i gatti possono soffiare se vengono toccati in un punto che fa male. Da ricordare che questi animali sono molto abili a nascondere il dolore perciò, se insieme a queste vocalizzazioni dovessimo notare altri comportamenti inusuali, sarà meglio allertare il veterinario per approfondire.
  • Poiché i gatti comunicano attraverso gli odori, un gatto potrebbe soffiare al suo “coinquilino” di ritorno da una visita dal veterinario, perché impregnato di un odore non familiare.
  • Particolarmente comune nei gattini, invece, è il soffio emesso per gioco, generalmente più breve di quello difensivo. Un gattino può anche soffiare se i suoi compagni di cucciolata stanno diventando un po’ troppo aggressivi.

Come comportarsi con un gatto che soffia

Per prima cosa, riconosciamo che il soffio è un avvertimento: il gatto si sente vulnerabile, spaventato o infastidito dalla nostra presenza e ha bisogno di tempo e spazio per rilassarsi. Quindi non insistiamo, e concediamogli un po’ di solitudine.

Dobbiamo imparare a leggere il linguaggio del corpo del nostro amico per capire quando è il momento di togliere il disturbo: per esempio, se inizia a sbattere la coda in maniera repentina e nervosa, è tempo di lasciarlo solo.

A volte questo accade quando lo stiamo accarezzando: il gatto si sente sovrastimolato e vuole che lo lasciamo in pace. Accogliamo la sua richiesta prima che inizi a soffiare o magari a graffiarci e morderci.

Messaggi vocali del gatto: tutti i significati

Oltre al soffio, i gatti emettono tantissimi altri messaggi vocali che dobbiamo saper riconoscere e interpretare. Eccone alcuni:

Miagolio lagnoso: si perde o è confuso, bisognoso di attenzione immediata, molto affamato.

Chiacchiericcio: fa vibrare i denti e muove le mascelle con un suono che sembra un chiacchiericcio, quando vede una preda ma non può afferrarla.

Brontolio: è un suono basso, prolungato, rabbioso.

Miagolio: è il suo modo di “parlare”. Miagola per salutare gli amici e altri animali che conosce, magari si lamenta o chiede qualcosa. Puoi approfondire questo argomento leggendo: Perché il mio gatto miagola in continuazione?

Mormorio: somiglia alle fusa, ma non è prolungato. Spesso mormora per salutare il padrone, oppure quando vuole mangiare o ricevere attenzioni. A volte è un ringraziamento.

Fusa: è un ronzio sommesso, ritmico, prolungato. Di solito lo emette quando è felice o in specifiche situazioni. A volte, tuttavia, fa le fusa se non si sente bene o ha dolori. In quest’ultimo caso indica bisogno di aiuto.

Strilli: strilla quando lotta o ha forti dolori.

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